Capitano Luigi Marj

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… il capitano della guardia nazionale Luigi Marj, assennata persona di ricco casato, credè opportuno recarsi in questi paesi per smorzare, con modi tutt’altro che repressivi, le fallaci velleità dei locali reazionari facendo loro capire l’inutilità della loro causa. Riuscì nell’intento a Rocca di Botte, ma incontrò diversa e fatale sorte a Pereto. Quivi la prima domenica di ottobre 1860, si celebrava la festa della madonna del Rosario, alla quale il Marj intendeva partecipare come ospite, però, mentre era in casa del benestante Elia Penna, si vide circondato da una tumultuosa massa di reazionari borbonici. Senza armi, pacificamente, comandante e militi scesero incontro ad essi sperando di calmarli con le buone maniere. Ma queste a nulla valsero poichè i carsolani vennero violentemente assaliti, e, sopraffatti, mentre Benedetto de Luca rimaneva ucciso, i suoi compaesani riuscivano a scappare. Però il Marj, che oppose vivace resistenza, preso di mira, fu inseguito e, raggiunto fuori dell’abitato, in contrada l’isola, venne finito a colpi di sasso. Neppure il suo cadavere venne rispettato, poichè i crudeli nemici, come fameliche belve su esanime preda, ne fecero scempio calpestandolo, trascinandolo e riducendolo in orribile stato.
Non soddisfatti di tanto linciaggio, quei facinorosi, con audacia e spavalderia, vollero andare a Carsoli, ove, senza incontrare opposizione, saccheggiarono il palazzo del Marj, i cui familiari, per sfuggire a peggiori danni, si posero in salvo nascondendosi in sicure abitazioni. All’infuori di tale luttuoso avvenimento, probabilmente dovuto a fanatica frenesia reazionaria, non se ne verificarono altri che con analoghe velleità funestassero il Carseolano. Infatti quelli accaduti in seguito, tranne sporadici e lievi casi causati più da beghe personali che da intenzioni politiche, furono compiuti da soggetti che,provenienti da diverse zone, per ragioni di rifugio, di occultamento e di evasione, opportunamente soggiornarono nei dintorni della piana del Cavaliere.
Bontempi, La Marsica, pag 73

Benedetto de Luca di anni 50 veniva ucciso in via del selciato, mentre il Marj di anni 52 in località l’isola.
Laurenti, Oricola e contrada
 

Lo stesso giorno la guardia nazionale di Carsoli perdeva il capitano Luigi Marj ed il caporale Benedetto de Luca,
detto Scacaccia, recatisi a Pereto, con 12 guardie, a mantenere l’ordine nella festività della madonna del Rosario. Presi a schiaffi e bersagli di pietre – che colpirono il Marj alla testa – ad opera di soldati sbandati, trovarono ricovero nell’abitazione di Vincenzo Penna, assediata dalla folla che brandiva fucili e minacciava l’incendio. Assicurati della vita da un negoziato, i militi deposte le armi uscirono accompagnati dagli sbandati, i quali “senza attendere alle promesse fatte furono i primi ad offenderli a istigare gli altri a fare altrettanto, il capitano signor Marj fu l’ultimo ad uscire e si nascose nella vigna di Filippo Camposecco, fu assalito e così si pose a fuggire e giunto al casino di Costanzo Camposecco, fu aggredito ucciso e derubato”
( Arch. di stato di Napoli, brigantaggio, foglio 1, 22; deliberazione 10 agosto 1863 del comune di Carsoli -sindaco Francesco Marcangeli).
Al processo il bracciante Pietro Iadeluca di Pereto, chiamato a rispondere degli omicidi, ed il pecoraio Liberato Leonio, dell’uccisione del solo De Luca, mandati liberi per amnistia dal reato politico, non vennero dichiarati colpevoli. Mentre il 30 settembre 1861 Domenico Giustini di Carsoli venne giustiziato per aver presumibilmente ucciso il caporale Benedetto de Luca di Carsoli, quando fu catturato si trovava in compagnia di 30 guerriglieri
(Arch. di stato dell’Aquila, sentenza della corte di Assise del circolo di Aquila degli Abruzzi, pronunciata il 25 luglio 1869, nella causa a carico di Giacomo Giorgi ed altri).
Riportarono ferite i sergenti Marino e Francesco Talamo , i caporali Angelo Malatesta ed Achille Tarantini, i militi Luigi Talamo e Pietro Tarantini, tutti di Carsoli.
Il Marj veniva ucciso il 7 ottobre 1861 sull’orda delle rivolte suscitate nella Marsica dall’arrivo imminente di Garibaldi.
Alla vedova del Marj, Marianna De Leone, scampata a Roma dalla casa devastata nei tumulti e riattata successivamente a caserma dei bersaglieri, si rifiutò la pensione perchè la morte era accaduta a causa di reazione e non di brigantaggio.
Jetti, Cronache Marsicane, pag 127

7 ottobre 1860
 Luigi Marj di anni 60 circa, ucciso in località fosso di S. Mauro e sepolto in S. G. Battista in Pereto.
7 ottobre 1860
 Benedetto de Luca di anni 40 circa, ucciso in località la selciata e sepolto in S. G. Battista in Pereto.
(ambedue vennero sepolti il 10 ottobre 1860)
10 agosto 1861
Andrea Camposecco, morto in comunione.
Arch. parrocchiale di S. Giorgio, Pereto

 

Anno 1861 dì 13 agosto:
Domenico Giustini, figlio di Tommaso Giustini ed Antonia, della terra di Pereto di 27 anni circa, condannato alla decapitazione dai soldati dell’esercito italiano, fucilato. Sepolto in S. M. in cellis.
Comune di Carsoli, Atto di morte n. 32
L’anno 1861 il dì 10 del mese di agosto alle ore 15 davanti noi Giuseppe Camposecco decurione ed ufficiale
dello stato civile del comune di Pereto distretto di Avezzano provincia di Aquila sono comparsi Berardino Dondini, cognato del defunto di anni 44 di professione contadino, regnicolo domiciliato in Pereto via La Catena e Antonio Penna di anni 23 di professione contadino regnicolo domiciliato in Pereto via La…  i quali hanno dichiarato che nel giorno 9 del mese di Agosto anno suddetto alle ore 22 è morto fucilato Andrea Camposecco nel locale detto Isola di Anni 28 nato in Pereto di professione contadino domiciliato in Pereto via Sotto la Chiesa figlio del fu Berardino Camposecco di professione contadino domiciliato in … e della fu Chiara Valelli di professione filatrice domiciliata in …
Per esecuzione della legge ci siamo trasferiti insieme coi detti testimoni presso la persona defunta, e ne abbiamo riconosciuta la sua definitiva morte. Abbiamo formato indi il presente atto che abbiamo iscritto sopra i due registri, e datane lettura ai dichiaranti, si è nel giorno, mese ed anno come sopra firmato
( segueno le firme).
Comune di Pereto, Atto di morte n. 16 pag. 9